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Canti e suoni dell’isola di Sardegna

L’Istituto Italiano di Cultura invita al concerto

TENORES di NEONELI presentan. “Omines, Ammentos” , con la partecipazione di Orlando Mascia: Canti e suoni dell’isola di Sardegna

Formazione attuale: CAU Antonio, MARRAS Ivo, PIRAS Angelo, DESSI’ Roberto e MASCIA Orlando.

 

Coro a Tenores, Cultura Popular de Neoneli

Cavalieri della Repubblica per meriti culturali

Oltre QUARANTA anni di storie cantate

Un percorso artistico poliedrico e ricchissimo che si è snodato certo in maniera importante in un lunghissimo itinerario di serate e concerti, spettacoli e viaggi. In sostanza un “dove siamo stati” estremamente e insospettabilmente nutrito.

Ma “l’essere stati” da qualche parte, seppure sia un aspetto molto importante che connota l’attività di un artista o di un gruppo, è un qualcosa che accomuna chi fa come noi attività artistica e, appunto, di spettacolo.

Ciò che ci rende tuttavia indiscutibilmente unici nel novero dei cori a tenore e distinti nel panorama dello spettacolo in Sardegna sono altri aspetti che schematicamente elenchiamo per ricostruire sinotticamente, ossia con sguardo a 360°, la nostra esperienza e il livello di credibilità e notorietà raggiunti a livello nazionale e internazionale. Credibilità e notorietà che sono sempre andate di pari passo con le iniziative realizzate in tante località, in molteplici metropoli, in decine di nazioni e in occasioni talvolta molto prestigiose.

Della Sardegna abbiamo girato ogni angolo, forse sono due o tre decine i comuni che non hanno avuto occasione di sentirci cantare. Oltre mille concerti nella nostra isola.

L’Italia, parimenti, l’abbiamo percorsa quasi tutta, e non abbiamo cantato solo nelle regioni Valle d’Aosta, Molise, Basilicata e Abruzzo.

Detto che in alcune località (Roma, Milano, …) abbiamo cantato davvero tante volt.

All’estero siamo stati ripetutamente in nazioni come Germania, Francia, Norvegia, Brasile, Canada, Australia…. In totale abbiamo portato la nostra cultura popolare in ben 27 nazioni diverse:

Spesso il canto popolare viene confuso con “folk”, per quanto ne sia una parte non secondaria. In ogni caso noi non siamo stati impegnati in festival folk, se non in maniera abbastanza limitata (e comunque all’interno di festivals spesso di rinomanza internazionale), bensì in tanti differenti ambiti, pertanto collaborando con enti e istituzioni di assoluto rilievo, di cui si propone un elenco schematico. Resta sottintesa la collaborazione pluriennale con la Regione Sardegna, le province, i comuni e le istituzioni sarde.

Fin dalla sua nascita il quartetto guidato da Tonino Cau non si è limitato a cantare i brani della tradizione, sempre e solo quelli a seconda delle situazioni. Al contrario, unico fra i tenores, il gruppo ha cercato, dopo l’enorme lavoro filologico di ricerca, catalogazione, archiviazione dei brani tradizionali de “su tenore neunelesu” (il Comune di Neoneli possiede almeno una copia di ogni supporto e produzione dei tenores di Neoneli, così da garantire la continuità, quando noi non canteremo più), strade più impegnative ma anche perciò stesso maggiormente gratificanti e interessabti dal punto di vista artistico. In questo modo sono stati realizati progetti musicali e multimediali che hanno consentito al pubblico di vedere e apprezzare i tenores di Neoneli impegnati in spettacoli sempre nuovi, coinvolgendo in ciò decine di artisti sardi e non sardi.

Il quartetto esegue canti a tenore con qualche brano monodico realizzato con l’accompagnamento strumentale del triangolo (triangulu) e dello scacciapensieri (trunfa). Si tratta di uno spettacolo in cui vengono presentati tutti i ritmi della tradizione di canto a tenore tipica di Neoneli.

Per definizione il canto a tenore presuppone una stesura del testo da parte del solista e l’ingresso del coro (contra, basciu, mesuoghe) che risponde a seconda del ritmo con dei fonemi dialettali senza senso (tipo bimbah, bimboh, …). Sono così da ascrivere al canto a tenore tipico della tradizione di Neoneli, scaturigine di una plurisecolare cultura orale, oggi definita dall’Unesco Patrimonio intangibile dell’umanità, i moduli “a sa seria”, “a mutos”, “a ballu tundu”, “a passu torrau”, “a ballu ‘e trese”, “a ballu tzopu”.

Accanto a tali moduli canori nel nostro concerto trovano spazio altri brani riadattati dal gruppo. Con questa formazione minima il gruppo effettua concerti da solo, oppure partecipa a serate con altri artisti, gruppi e tenores. Il concerto dura circa un’ora e tre quarti.

  • Organizzato da: Istituto Italiano di Cultura