25 febbraio – 26 marzo. Biblioteca Vasconcelos
La Biblioteca Vasconcelos, in collaborazione con l'Istituto Italiano di Cultura, presenta la mostra Un Mirabile Inferno. La Divina Commedia di Amos Nattini,
L'artista italiano Amos Nattini (1892-1985) dedicó 20 anni della sua vita all'illustrazione del monumentale poema di Dante Alighieri. A partire dal 1919, per ben due decenni, Nattini dipinse 99 acquerelli e un dipinto a olio per tradurre visivamente il viaggio di Dante nell'aldilà.
Nel 1921, in occasione del 600° anniversario della morte di Dante, l'Istituto Nazionale Dantesco decise di produrre un'edizione di pregio della Divina Commedia. Per illustrare questa grande impresa fu scelto Nattini, che realizzò un vero e proprio libro-monumento.
Nel 1939, dopo circa vent'anni di lavoro - dieci anni per l'Inferno, sei per il Purgatorio e tre per il Paradiso - l'artista completò l'opera. Rarissima opera monumentale, pubblicata in appena mille copie numerate, fu calorosamente lodata da tutti i critici e scrittori dell'epoca, tra cui Papa Pio IX, che la definì "opera di Michelangelo". La consacrazione internazionale dell’impresa dell'artista però, coincise con una grande mostra organizzata nel 1931 presso la sede della Galleria Nazionale del Jeu de Paume a Parigi dove venne esposta un’amplia selezione delle tavole realizzate fino ad allora.
Le 17 tavole esposte, dedicate ai primi 17 canti dell'Inferno, provengono da una copia del libro rinvenuta nei depositi della Biblioteca della Farnesina del Ministero degli Affari Esteri italiano. Si tratta della copia che fu donata nel 1927 dallo stesso pittore a Dino Grandi, allora Sottosegretario agli Affari Esteri.
Quella di Amos Nattini oggi è unanimemente considerata e riconosciuta come la più bella e rara edizione della Divina Commedia pubblicata in epoca moderna.
La mostra è arricchita da una selezione di libri sulla Divina Commedia provenienti dai fondi della Vasconcelos, appartenuti alle collezioni personali di pensatori e scrittori messicani come Carlos Monsivaís, Alí Chumacero, José Luis Martínez, Javier García Terrés e Luis e Javier Garrido, oltre ad alcune magnifiche edizioni illustrate da Gustave Doré, uno dei più famosi illustratori del XIX secolo, e Sandro Botticelli.