Uno dei principali temi della sua poesia dantesca é la rappresentazione della natura. «Di una natura che in Dante non viene rappresentata di per se stessa, ma sempre come segno della realtà divina come dichiara Beatrice all’inizio del Paradiso: Le cose tutte quante / hanno ordine tra loro, e questo è forma / che l’universo a Dio fa simigliante (I 103-105)». Nella Commedia, Dante riflette attraverso i suoi personaggi sulla natura umana e sul concetto di Natura che all’epoca era oggettto di un profondo e vivace dibattito intellettuale al centro del quale c’era la riscoperta e la diffusione, nel XII e XIII secolo, delle opere di Aristotele nelle università e nelle cerchie d’alta cultura dell’Occidente europeo.
A riflettere sul tema della natura e della natura umana in Dante, saranno i prof.ri Juan Varela-Portas de Orduña e Augusto Nava Mora, in un “seminario doppio” nel quale ciascuno affronterá l’argomento dal proprio punto di vista.
La conferenza si svolgerà tramite ZOOM questo martedí 23 novembre alle h. 12:00. Per partecipare scarica la piattaforma ZOOM (https://zoom.us/) e collegati a questo link:
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Secondo Juan Varela-Portas de Orduña, Dante scrive per restitutire al mondo, in tempi difficili, la speranza nell’essere umano, con la convinzione che l’essere umano, nonostante tutte le apparenze, abbia un fondo di intelligenza e di bontà che non ha del tutto perso. Questo residuo di intelligenza e bontà originarie per Dante riemerge e si rinnova quando l’essere umano entra in contatto con la natura, specchio di quell’ “l’amore che muove il sole e le stelle” .
Augusto Nava Mora, ci illustrerá come per il pensiero medievale l’essere umano fosse a metà tra angeli e bestie, tra il materiale e l’immateriale. Questa doppia natura è anche alla base del pensiero di Dante, che la ricrea con bellezza e complessità, nel momento di passaggio tra il mondo medievale al suo epilogo e l’alba della modernità.
JUAN VARELA-PORTAS DE ORDUÑA (1963): Dottore in Filologia dell’Università Complutense di Madrid, dal 2009 è professore ordinario presso il Dipartimento di Filologia italiana (attualmente Dipartimento di Scienze romanze, francesi, italiane e della traduzione). Allievo del grande dantista Carlos López Cortezo, è presidente dell’Associazione Complutense di Dantologia, condirettore della rivista Tenzone, e direttore delle collane “La Biblioteca di Tenzone” ( Associazione Complutense di Dantologia) e Articoli (Edizioni de La Discreta). Ha pubblicato diversi libri e più di 90 articoli, in particolare su Dante Alighieri e la letteratura italiana medievale, ma anche sull’Umanesimo storico, sulla letteratura italiana contemporanea, sulla letteratura spagnola classica e contemporanea e sulla letteratura latinoamericana. È membro del gruppo Tenzone e, come tale, ha fatto parte dei gruppi di ricerca accademici che hanno prodotto le edizioni commentate delle Rime di Dante (Akal 2014) e della Divina Commedia (Akal 2021).
AUGUSTO NAVA MORA (1971): Membro dell’Istituto Universitario “La Corte en Europa” (IULCE – Università Autonoma di Madrid) e dell’Associazione Complutense di Dantologia (ACD) – Gruppo “Tenzone”. Ha un dottorato in Scienze delle Religioni e Italianistica presso l’Università Complutense di Madrid. In Europa è stato borsista di master, dottorato e post-dottorato del Consiglio delle Scienze del Messico (CONACYT). Ha partecipato, insieme a Juan Varela-Portas, come co-editore e autore del libro “I passi fidi” (Roma, Aracne Editrice, 2020), in omaggio al dantista ispano-uruguaiano Carlos López Cortezo, assieme a prestigiosi nomi della filologia dantesca. Per quattro anni è stato coordinatore – insieme a Rosa Affatato – del Seminario di Dantologia Complutense (2016-2020). Come dantista, è stato discepolo diretto di Carlos López Cortezo e Juan Varela-Portas. Gestisce la pagina YouTube dell’Associazione Complutense di Dantologia e la pagina Academia.edu di Carlos López Cortezo (1942-2020). Il suo principale filone di ricerca verte sui legami tra filosofia, letteratura e scienza in Dante e sui rapporti filosofici e letterari tra Dante ei pensatori ebrei del suo tempo. È stato relatore come dantista e medievalista in varie università e centri culturali in Spagna, Stati Uniti, Portogallo, Argentina, Messico e Italia. Recentemente è stato nominato membro del Comitato Scientifico della Rivista Internazionale di Ricerche Dantesche (RIRD) guidato da Antonio Lanza. Sta preparando per la pubblicazione traduzioni commentate in spagnolo di sonetti italiani del XIII e XIV secolo, e un articolo sul poeta ebreo, contemporaneo di Dante, Immanuel Romano (insieme alla traduzione delle sue liriche in italiano), oltre all’edizione del libro di vari autori Filologia della colpa (Polifemo, Madrid, 2021), insieme a Lorenzo Bartoli. Come messicano, ha avuto la fortuna di tenere conferenze, seminari o corsi presso la biblioteca del Fondo de Cultura Económica de Madrid, l’Instituto de Cultura del Estado de Guanajuato, l’UNAM, l’Universidad Autónoma de Zacatecas e l’Universidad del Claustro de Sor Juana.