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Conferenza. “San Benedetto il Moro dalla Sicilia al Nuovo mondo”

L’Istituto Italiano di Cultura invita alla confrenza “San Benedetto il Moro dalla Sicilia al Nuovo mondo” della professoressa Giovanna Fiume(Università di Palermo).

Venerdì 17 marzo. Ore 19.00.

 

Benedetto, figlio di due schiavi africani cristianizzati, nasce in Sicilia nel 1524, entra in una Congregazione francescana dedita all’eremitaggio e, nel 1562, nel convento di Santa Maria di Gesù, presso Palermo. Viene considerato dall’élite e dal popolo minuto della capitale del Viceregno spagnolo un “santo vivo” e a lui tutti accorrono per chiedere miracoli, soprattutto di guarigione. Subito dopo la sua norte (nel 1589) si avviano i processi di canonizzazione, ma ben prima che essi si concludano Benedetto viene venerato come santo e la sua devozione si diffonde dalla Sicilia alla penisola ibérica e da qui nelle Americhe. Sono i francescani a proporre il suo modelo di santità (lo schiavo docile e ubbidiente, pur nella sofferenza della schiavitù) agli africani che la tratta deporterà in misura crescente verso il centro e il sud America. Qui saranno le confreternire nere, organizzate sotto il suo patrocinio, a determinarne la fortuna e a caratterizzarne il culto attraverso manifestazioni devozionali con marcate caratteristiche proveniente dalla cultura africana. Ciò avverrà ben prima che il papa proclami Benedetto beato (nel 1743) e poi santo (nel 1807).

Giovanna Fiume ( giovanna.fiume@unipa.it ) è Professore ordinario di Storia moderna all’Università di Palermo. Membro del comitato scientifico di “Crime, History and Societies” (Ginevra, Droz) fino al 2004; dagli anni Ottanta ad oggi è membro del comitato editoriale di “Quaderni storici” (Bologna, Il Mulino); è stata tra le fondatrici nel 1989 della Società Italiana delle Storiche (SIS) la cui rivista “Genesis” ha diretto tra 2003 e 2005. Ha partecipato al progetto Unesco “La route de l’esclave” e organizzato nel dicembre 1999 un convegno internazionale in collaborazione con l’Unesco sul tema “La schiavitù nel Mediterraneo moderno” di cui ha curato nel 2001 la pubblicazione degli Atti in due volumi.

Nell’ultimo decennio ha scritto numerosi saggi per riviste italiane e straniere e i volumi: Il Santo Moro. I processi di canonizzazione di Benedetto da Palermo (1594-1807) (Milano, 2002 e 2008); Mariti e pidocchi. Storia di un processo e di un aceto miracoloso, (Roma, 2008); Schiavitù mediterranee. Corsari, rinnegati e santi di età moderna (Milano, 2009); La cacciata dei moriscos e la beatificazione di Juan de Ribera (Brescia, 2015). Sul tema della schiavitù e del modello di santità nera ha pubblicato tra gli altri: Saint Benedict the Moor: from Sicily to the New World, in M. Cormack (ed.), Saints and their Cults in the Atlantic World (Charleston, 2006); L’esclave, le roi et le cardinal. L’iconographie de Benoit le Maure (1524-1589) au XVIIe siècle, in D. Gnammankou et Y. Modzinou (sous la direction de), Les Africains et leurs descendants en Europe avant le XXe siècle (Toulouse, 2008); Antonìo Etiope e Benedito o mouro: o escravinho santo e o preto eremita, in “Afro-Asia”, Universidad Federal da Bahia, Brasil, n. 40, 2009 (ma edito nel 2011); Il pantheon africano, in A. Martín Casares y F. Montes González (eds.), Esclavitudes hispánicas. Horizontes socioculturales (Granada, 2015); Redimir y rescatar en el Mediterráneo moderno, “Drassana”, n. 23, 2015.

  • Organizzato da: Istituto Italiano di Cultura