Madri, Mostri e Macchine è un progetto di ricerca ed esplorazione artistica caporale diretto dall’artista Lucrezia de Fazio e diviso in 3 atti che interroga il interrelazioni tra i concetti di madre, mostro e macchina. Il terzo capitolo di Madri, Mostri e Macchine intitolato Atto III: Pianti, sarà presentato l’11 febbraio all’Istituto Italiano di Cultura di Città del Messico.
Madri, Mostri e Macchine. Atto III: Pianti é una videoinstallazione ambientale composta da tre video che esplorano parti isolate del corpo dell’artista collocate in relazione agli elementi naturali e immersi in un paesaggio sonoro creato da Darío Acuna. Lucrezia de Fazio pensa all’atto intimo del pianto come risposta al cambiamento. Ispirandosi ai momenti trasformativi del parto e della generazione, la mostra è un’odissea visiva attraverso l’intricato labirinto del corpo e cattura l’essenza del pianto come un portale: un rito di passaggio, un passaggio da una dimensione all’altra. Il corpo, ritratto come un contenitore in continua trasformazione, funge da motivo per mettere in discussione le nozioni convenzionali di identità attraverso la lente del femminismo post-umano di Rosi Braidotti. Il corpo diventa una rappresentazione simbolica, intrecciando l’organico e l’artificiale. Esplorare la terra come a simbolo potente del parto e del rapporto con la donna diventa un commento sull’interconnessione della vita e sui cicli profondi di nascita, morte e Rinascimento.
Llantos contempla anche l’esperienza sensoriale della transizione, presentando la domanda: Come ci si sente a sentire un suono per la prima volta? De Fazio cattura magistralmente il momento in cui un neonato, emerge da un ambiente chiuso e ammortizzato, transitando verso un mondo esterno aperto e amplificato dopo la nascita. Questa esplorazione di nuove sensazioni funge da metafora dell’esperienza umana piú ampia che abbraccia il cambiamento ed entra nell’ignoto.
Lucrezia de Fazio (Roma, 1993) artista visiva che lavora attraverso il disegno, l’installazione, la fotografia e la performance, ricercando nel campo dell’intimità, della sessualità e del desiderio.
Il corpo femminile è un elemento ricorrente nell’opera di Lucrezia; come soggetto da desessualizzare, autorappresentare e come testimone dell’alternanza tra dolore e piacere, violenza e tenerezza.
Lucrezia si è laureata alla Central Saint Martins di Londra.
Ha partecipato a diverse residenze d’artista come Stokkøya Collaborative Residency, Norvegia; Casa Lu, Città del Messico; ASTRA Volume I, Spoleto, Italia; Spazio AZAN, Lisbona; e DOOR Creative Studio, Amsterdam. Ha esposto in diverse fiere d’arte internazionali come MIART, Milano e Roma Arte in Nuvola (con Galleria Alessandra Bonomo); FAMA Monterrey; FAIN, Città del Messico; Salon Acme (settima e ottava edizione), Città del Messico; SWAB Barcellona e PhotoMasters Londra. Nel 2019 è stata finalista nella sezione fotografia del Premio Arte Laguna a Venezia, Italia. Nell’ottobre 2022 ha presentato in anteprima la performance ‘HYMN’ nel contesto dell’Istituto Italiano di Cultura di Città del Messico sotto la curatela di Matteo Binci.
Nel febbraio 2024 inaugurerà la sua mostra personale ‘Madri, Mostri e Macchine. Atto II: Nudos’ alla Galeria N.A.S.A.L a cura di Matteo Binci e l’installazione ‘Llantos’ all’Istituto Italiano di Cultura di Città del Messico.
Le sue mostre recenti includono: Mostra collettiva del II Anniversario alla Galeria N.A.S.A.L, novembre 2023; la performance ‘Cantos’ alla Galleria N.A.S.A.L, novembre 2023; “Forma”, FAMA Monterrey, ottobre 2023; e ‘Sinestesie’, Venice Design Week, ottobre 2023.
Lucrezia è co-fondatrice del progetto di gioielli d’artista 15A STUDIO. Vive e lavora a Città del Messico.
Curata da Matteo Binci
Istituto Italiano de Cultura
Ciudad de México
Avenida Francisco Sosa 77
11 febbraio 2024
Ore 12:00