Tra Cam e Trento… l’Inquisizione in Messico.
La giurisdizione del Nuovo Sant’Uffizio spagnolo sulle persone di origine africana (XVI-XVII secolo).
Conferenza del Professor Matteo Lazzari
Mercoledì 7 maggio ore 18:00
Auditorio dell’Istituto italiano di Cultura
Ingresso libero
L’Istituto Italiano di Cultura è lieto di ospitare la conferenza del Prof. Matteo Lazzari (Università Sapienza di Roma / Harvard University), organizzata In collaborazione con ARIM (Associazione dei Ricercatori Italiani in Messico) e UACM (Universidad Autónoma de la Ciudad de México) e dedicata al ruolo della popolazione africana nei processi inquisitoriali della Nuova Spagna.
Partendo da un approccio socio-legale e teologico, la conferenza analizza le contraddizioni tra la libertà teoricamente garantita dal battesimo cristiano e la realtà della schiavitù nella colonia spagnola. Lazzari esplora come gli africani fossero esclusi dallo status di “gentili” riservato agli indigeni e sottoposti a una sorveglianza inquisitoriale più severa. L’intervento fa parte del progetto AfroMexInquisition, finanziato dal Ministero Italiano dell’Università e della Ricerca.
Matteo Lazzari è ricercatore in Historia e Istituzioni delle Americhe presso l’Università Sapienza di Roma e attualmente Visiting Fellow presso il Dipartimento di Storia della Harvard University. È responsabile del progetto AfroMexInquisition, dedicato allo studio dei processi inquisitoriali contro africani nella Nuova Spagna, finanziato dal Ministero Italiano dell’Università e della Ricerca (bando Giovani Ricercatori 2024).
In precedenza, ha lavorato come ricercatore post-doc presso l’Università di Napoli Federico II, all’interno del progetto ERC DisComPoSE. Le sue ricerche si sono svolte in Messico, Guatemala, Ecuador, Spagna e Stati Uniti, con soggiorni accademici alla Brown University e all’Università di Siviglia.
Ha pubblicato articoli scientifici e il libro I colori della malafede. Afromessicani, Inquisizione e razza in Nuova Spagna (Viella, 2023), premiato con il Premio Elena Fasano Guarini 2024 dalla Società Italiana per la Storia dell’Età Moderna (SISEM).